La resilienza è una proprietà meccanica, definita come l’energia assorbita da un corpo durante una deformazione elastica.
La resilienza, detta in inglese “impact toughness” o “impact strength”, è quindi la capacità di un materiale di resistere ad urti, fino a rottura, assorbendo energia con deformazioni elastiche e plastiche.
Tale grandezza non va confusa con la duttilità, ossia la capacità del materiale di assorbire energia di deformazione plastica. E’ proprio questa la caratteristica che ritarda e riduce la nucleazione delle cricche e che deriva dalla bontà dei processi metallurgici che hanno portato alla fabbricazione del metallo. Questa caratteristica si può verificare usando provette senza intaglio tipo KVW.
I fattori che favoriscono la nucleazione sono tipicamente le inclusioni non metalliche (solfuri, ossidi, silicati) e segregazioni che fungono da inneschi. Ecco perché si impiegano soventemente acciai rifusi.
La velocità di propagazione di una cricca, invece, si può quantificare con la prova di resilienza KV che è influenzata dalle caratteristiche microstrutturali dell’acciaio, che sono introdotte con il trattamento termico.